Stats Tweet

Calder, Alexander.

Pittore e scultore statunitense. Dopo aver ottenuto la laurea in Ingegneria nel 1919, lavorò fino al 1922 come ingegnere meccanico. L'anno successivo si iscrisse all'Art Student League intraprendendo frequenti viaggi in Europa, con lunghi soggiorni a Parigi. E proprio nella capitale francese nel 1926 incontrò Arp, Mondrian e Mirò. Condividendo profondamente l'atteggiamento polemico delle avanguardie del momento contro qualsiasi tradizione accademica o codificazione espressiva di linguaggi artisticamente superati, C. cominciò a inventare una serie di "macchine inutili", i famosi mobiles: una serie di libere reinterpretazioni di forme naturali, animali o arboree, sempre più agili ed eleganti nella calibrata stilizzazione. Nel 1928, presentò a New York la prima personale con creazioni in fil di ferro. Due anni dopo ebbe un incontro con Léger. Nel 1933 nascono i veri e propri mobiles, le creature sospese nel vuoto mediante sottili fili metallici, vibratili nella loro leggerezza, in instabile equilibrio, ora immobili ora sconvolti da impercettibili mutamenti esterni, esattamente come le foglie di un albero. Mentre per le "macchine inutili" la critica ha delineato un parallelo tra la formazione "razionale" di C., rispettosa delle intime corrispondenze tra architettura, scultura e pittura, e l'esperienza dei costruttivisti europei, di fronte a questi felici "mobiles" appare immediato il ricordo delle creature di Mirò, gli stessi colori, il medesimo "gioco": un mondo inedito che vive secondo un ordinamento del tutto autonomo. In questo senso C. viene considerato uno dei più fecondi creatori della nostra epoca, dando l'avvio al vasto capitolo della scultura metallica; l'originalità e l'aspetto rivoluzionario di queste creazioni è data dal fatto che esse non vivono più in funzione dello spazio circostante, ma ne definiscono uno nuovo, in continuo mutamento, proprio grazie alle rotazioni, oscillazioni, movimenti ritmici che di continuo intervengono a modificare il loro volto. I suoi capolavori sono conservati nelle più importanti gallerie di arte moderna del mondo e una delle sue opere decora i giardini della sede dell'Unesco a Parigi. Alla fase delle sculture mobiles ne successe una di creazioni immobiles, mastodontiche nella loro immobilità. Famosissimi sono anche i monili che C. si divertì a creare. Va inoltre ricordata la collaborazione di C. col regista Richter alle pellicole Otto per Otto e Sogni che il denaro può comprare. Tra le sue opere citiamo: Mobile 1956, Mobile motorizzato, Petali Neri, Foglie Rosse (Filadelfia 1898 - New York 1976).